La Provincia di Padova ha raddoppiato il fondo a favore dei cittadini per la sostituzione delle vecchie caldaie, stufe o termostufe. Il plafond messo a disposizione per accogliere le domande presentate, è passato da 100 a 200.000 euro in totale. Il bando, aperto dalla Provincia a luglio per dare un contributo di 1.000 euro per ogni singola sostituzione, si è chiuso lo scorso settembre con oltre 970 domande protocollate. Un numero che indica anche l’aumentata attenzione ai temi ambientali da parte dei cittadini. 
“Da tempo – ha spiegato il presidente della Provincia di Padova Fabio Bui - siamo convinti che i blocchi del traffico e le azioni di urgenza non bastino a migliorare l’aria e comunque non sono l’unica risposta alla lotta al Pm 10, anzi. Serve un’azione strutturale e sistemica che preveda più fronti. Una delle cause che incide maggiormente sulla presenza di polveri sottili è sicuramente la combustione di caldaie di vecchia generazione e dalla combustione di biomasse tramite impianti ormai datati. Il fondo di 200 mila euro messo a disposizione quest’anno e quello analogo che impegneremo nel bilancio 2020, riuscirà a dare risposta a un importante numero di cittadini che potranno rinnovare il proprio impianto di riscaldamento. Ritengo che la lotta all’inquinamento si debba fare con interventi strutturali e incisivi, diversamente ci limiteremmo a provvedimenti obbligatori dal punto di vista giuridico, ma scarsamente efficaci dal punto di vista di risanamento dell’aria”. 
 Le politiche ambientali della Provincia prevedono infatti tutta una serie di altre iniziative, anche in considerazione che le Regioni del bacino padano sono caratterizzate da specifiche condizioni climatiche e geografiche che favoriscono la formazione e l’accumulo nell’aria di inquinanti. La Regione Veneto, quindi, visto il continuo superamento dei valori limite della qualità dell’aria, ha agito sui tre fronti che maggiormente incidono sull’inquinamento: il traffico, il riscaldamento domestico e le emissioni in Agricoltura. Le limitazioni alla circolazione dei veicoli, unitamente ad altre misure rivolte al comparto agricolo e al riscaldamento domestico, sono appunto contenute nel decreto regionale 836/2017. La Provincia di Padova, durante i Tavoli tecnici zonali, ha presentato, discusso e condiviso una proposta base per i Comuni inferiori ai 30.000 abitanti recependo sostanzialmente quando previsto dalla Regione. Tale proposta prevede tutta una serie di misure che riguardano: la sospensione, differimento o divieto di combustione del materiale vegetale, limite di temperatura nelle abitazioni, il divieto di installazione di generatori a biomassa con classe inferiore a 3 stelle, misure riguardanti lo stoccaggio e lo spandimento dei liquami, l’obbligo di utilizzo di pellet certificato, il divieto di combustione all’aperto, oltre all’adozione di misure di limitazione della circolazione in quanto, specialmente i vecchi veicoli alimentati a gasolio producono considerevoli quantitativi di PM10 e ossidi di azoto nocivi per la salute dei cittadini.
“Facendo riferimento alle misure di contrasto all'inquinamento proposte dalla Giunta regionale – ha aggiunto il consigliere provinciale delegato all’Ambiente Elisa Venturini – stiamo portando avanti un'attività sistemica di intervento in più ambiti. Bisogna arrivare ad una soluzione di lungo termine che non penalizzi i cittadini e le imprese. Per questo non solo abbiamo alzato da 100 a 200 mila euro  il fondo per la sostituzione degli impianti di riscaldamento vecchi con contributi che verranno erogati entro fine anno, ma ci impegniamo a stanziare per il prossimo anno altre risorse”

La maggior parte delle richieste arrivate, riguarda in particolare la sostituzione di caldaie a gasolio, a gas naturale o a gpl con caldaie a gas naturale o a gpl di nuova generazione. Il bando era aperto anche per la sostituzione di vecchi generatori domestici (stufe, termostufe, inserti, cucine, termocucine) alimentati a biomassa (legna, pellet) con nuovi apparecchi a basse emissioni e ad alta efficienza sempre alimentati a biomassa (legna, pellet) e con classificazione del generatore almeno di 4 stelle. Hanno potuto presentare la domanda i privati cittadini proprietari di abitazioni site nel territorio provinciale padovano o anche i condomini, gli amministratori condominiali o un delegato laddove non sia stato nominato l’amministratore. 
Nei prossimi giorni la Provincia procederà all’istruttoria delle domande pervenute e, come previsto dal bando, pubblicherà entro il 15 novembre nel proprio sito istituzionale gli elenchi degli ammessi e dei non ammessi al contributo.

07/10/2019