BCI Biocompatibility Innovation

BCI -Biocompatibility Innovation- è un’azienda fondata nel 2014, che opera nel campo della biomedicina e delle biotecnologie e si è concentrata principalmente nello sviluppo di una piattaforma tecnologica per il miglioramento del grado di biocompatibilità dei dispositivi medici.
Il presidente della Provincia di Padova Fabio Bui ha voluto visitare personalmente i laboratori BCI ad Este ed incontrare Ugo Stefanelli (Presidente), Alessandro Gandaglia (Amministratore Delegato) e Filippo Naso (Direttore Tecnologia e Innovazione): “Esprimo la mia più viva soddisfazione e ammirazione – ha detto Fabio Bui – per il lavoro che viene realizzato quotidianamente in questa azienda che studia e sperimenta tecnologie che contribuiscono sempre più ad elevare la qualità dei dispositivi medici e prolungarne la durata e la loro sicurezza. Un’attività della quale dobbiamo essere particolarmente orgogliosi e che ci contraddistingue a livello internazionale per la capacità di saper coniugare il metodo scientifico con la ricerca, creando modelli replicabili”.
La tecnologia FACTA studiata da BCI e applicata alle valvole cardiache biologiche permette a quest’ultime di durare quasi il doppio, circa 20 anni rispetto ai 10 anni attuali, con benefici dal punto di vista sanitario e socio-economico: “Tra Nord America ed Europa”- spiega Alessandro Gandaglia - “vengono impiantate circa 450.000 protesi all’anno ed entro il 2050 è previsto che ne vengano impiantate circa un milione, a causa dell’invecchiamento della popolazione ed il conseguente aumento della numerosità di patologie cardiovascolari. Con la nostra tecnologia, allungando il tempo di durata della valvola, contribuiremo a ridurre il numero dei reinterventi per la sostituzione di una protesi già impiantate, abbattendo di circa il 25% i costi sociali attualmente stimati in 15 miliardi di euro circa”.

Alla base del procedimento messo a punto dai ricercatori-imprenditori padovani c’è l’inattivazione di tutte le molecole animali che stanno alla base delle reazioni avverse nelle valvole cardiache biologiche.
La pandemia ha evidenziato la necessità di investire nel settore della ricerca scientifica e questa realtà, proprio per la capacità di dare risposte alle richieste del mercato, ha raccolto nel corso degli anni l’interesse di investitori solidi, oltre a incamerare risorse significative dal programma di finanziamento europeo Horizon 2020 e da Invitalia.
Ma la società non si ferma alle protesi biologiche e sta sviluppando un progetto legato al miglioramento della biocompatibilità dei dispositivi medici impiantabili costituiti di materiali plastici e polimerici: “Il nostro team ha condotto uno studio completo i cui risultati saranno resi pubblici a breve. Mediante l’utilizzo della nostra piattaforma tecnologica- spiega Filippo Naso –stiamo studiando nuovi sistemi che possano contribuire nella prevenzione delle infezioni anche di tipo nosocomiale come nel caso dei dispositivi medici per la riparazione della parete addominale dove i problemi principali sono dati proprio dalle infezioni”. Altra area applicativa su cui BCI sta lavorando sono rappresentati dagli accessi vascolari nei dializzati e dai cateteri oncologici che possono infettarsi anche dopo mesi dall’impianto”.
“Sono aziende ad alta capacità innovativa – ha concluso Fabio Bui – che dimostrano come il nostro territorio riesca a dare spazio e valorizzare professionisti di altissima qualità e con competenze di carattere tecnico e scientifico. Credo sia fondamentale un serio confronto e un dialogo continuo tra imprenditori e Pubblica Amministrazione per consentire una pianificazione strategica e uno stanziamento di risorse che consenta la realizzazione di progetti di crescita e sviluppo. Solo in questo modo le Istituzioni potranno essere di sostegno all’attività imprenditoriale e contribuire al rilancio dell’economia, soprattutto in questo momento storico”.

01/07/2021