Un unico blocco di pietra di Vicenza, tipica del territorio berico, del peso di 25 quintali, per una scultura lunga 2,20 metri e alta un metro e mezzo: è di questa imponenza il Leone di San Marco inaugurato sabato scorso, 13 maggio, a Santa Giustina in Colle nella rotonda in via Dante, all’ingresso del paese provenendo da Villa del Conte. L'opera, realizzata dall’artista Alberto Negrin, è stata fortemente voluta da Michele Giacomazzi, presidente del “Consorzio il Colle” che riunisce una sessantina di aziende locali del settore della manutenzione e ristrutturazione edilizia.
Secondo i promotori, l'opera non ha alcun riferimento partitico, ma rappresenta esclusviamente un segno di identità e di potenza del territorio veneto. "La nostra idea, nata un paio di anni fa in piena pandemia, è esclusivamente quella di valorizzare la nostra storia, le nostre tradizioni e la nostra cultura. Il Leone alato è un’icona che attraversa i secoli ed è simbolo di maestà, di vittoria e di pace. L’opera artistica che rimarrà negli anni è dedicata alla figura di mio padre Gianni Giacomazzi, da tutti in paese conosciuto come Gianni Osto, e vuole essere un motivo di fiducia e di speranza per tutti i nostri concittadini", ha spiegato Giacomazzi.
Il Leone di Santa Giustina ha una caratteristica particolare: è posizionato sopra una struttura girevole che gli consente di virare attorno a se stesso quindici volte ogni ora. L’impianto è azionato dalle 7 del mattino alle 10 della sera. La rotatoria è inoltre illuminata da nove faretti a led che cambiano colore a seconda delle celebrazioni che il Comune di Santa Giustina in Colle intenderà promuovere.
All'inaugurazione dell’evento ha partecipato anche il governatore veneto Luca Zaia. Per la Provincia di Padova, il vicepresidente Daniele Canella.