museo di cava bomba

Nel giorno di San Francesco, patrono nazionale e figura profondamente connessa all’ambiente e alla natura, si è celebrata anche l’inaugurazione ufficiale del museo geopaleontologico di Cava Bomba a Cinto Euganeo. Al taglio del nastro erano presenti Daniele Canella, vicepresidente vicario della Provincia di Padova, Emanuela Gastaldello, consigliere provinciale, e Ivano Giacomin, sindaco di Cinto Euganeo, assieme ad altre autorità del territorio.

Cava Bomba ha riaperto le porte dopo che lo scorso settembre era scaduta la convenzione con il Comune di Cinto Euganeo e il museo è ritornato sotto il controllo diretto della Provincia di Padova, che - d’intesa con l’amministrazione comunale euganea - ha deciso di affidare la gestione alla cooperativa sociale Scatola Cultura.

La nuova gestione
Dall’agosto 2024, Scatola Cultura gestisce Villa Beatrice d’Este a Baone, altro sito di proprietà della Provincia di Padova, distante soltanto pochi chilometri da Cava Bomba. La scelta di affidare il management di entrambi i siti culturali ad un unico gestore è legata all’esperienza positiva maturata da Scatola Cultura nel primo anno di attività a Villa Beatrice d'Este e dalle numerose partnership che ha instaurato con musei e ville in tutto il Veneto.
L'affidamento allo stesso soggetto permetterà di organizzare attività coordinate e iniziative congiunte, ma anche di capitalizzare le competenze acquisite e fondare una sinergia tra due luoghi che nonostante la loro prossimità geografica rappresentano realtà differenti.
È proprio la diversità a legare i due siti della Provincia di Padova: da una parte Cava Bomba, con il suo patrimonio geologico e paleontologico, dall’altra Villa Beatrice d'Este, immersa nel cuore del paesaggio euganeo. Una simbiosi che proporrà un'offerta culturale complementare e innovativa, capace di generare un effetto di traino reciproco.
In programma c’è già un fitto calendario di eventi, che comprende proposte pensate per la scuola con la singola esperienza in entrambi i siti; la partecipazione al F@mu-Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo di domenica 12 ottobre per creare assieme un piccolo taccuino sui cui trasferire disegni, pensieri, ricordi, emozioni; esperienze condivise all’insegna della paleontologia e mineralogia; attività diversificate in base al pubblico con appuntamenti ricorrenti.
Rispetto al passato, il museo di Cava Bomba resterà aperto anche in autunno e in inverno, sempre nei weekend: sabato dalle ore 14 alle 18 e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18. Durante la settimana sarà possibile visitarlo anche in altri orari su richiesta per scolaresche e gruppi.


Daniele Canella, vicepresidente vicario della Provincia di Padova: «Siamo orgogliosi di riaprire il museo di Cava Bomba dopo che nei mesi scorsi si erano verificate delle problematiche che avevamo puntualmente affrontato insieme al Comune di Cinto Euganeo, mantenendo un dialogo costante. La Provincia di Padova riprende la gestione diretta, ma analogamente a quanto era stato fatto per Villa Beatrice d’Este è stata istituita una cabina di regia per attuare delle politiche in sinergia di promozione e pianificazione, sempre di concerto con l’amministrazione locale. Anche se il Comune di Cinto Euganeo non sarà più il gestore, resterà al centro di tutte dinamiche assieme alla Provincia di Padova che assicurerà una corretta gestione del sito tramite le proprie strutture. Ci teniamo a ringraziare Scatola Cultura per avere accettato questa sfida, confidiamo che il lavoro dei suoi operatori esperti e qualificati possa finalmente contribuire al rilancio di Cava Bomba».


Un progetto per la valorizzazione di Cava Bomba
Il Comune di Cinto Euganeo ha partecipato al bando “Luoghi non comuni” della Fondazione Cariparo con il progetto intitolato “Cava Bomba: un luogo della memoria tra geologia, storia e archeologia” ottenendo un contributo complessivo di 134 mila euro. Cariparo ha erogato 93.800 euro, mentre la Provincia di Padova ha sostenuto il progetto per Cava Bomba con 10 mila euro, a cui si è aggiunto un ulteriore finanziamento di circa 20 mila euro da parte di altri soggetti.
Attraverso questa progettualità verrà allestita una nuova sala immersiva dedicata alle sorgenti romane del cosiddetto Buso dea Casara. È prevista anche la progettazione di un’apposita app multimediale sul museo stesso e sul suo contesto architettonico e ambientale. Inoltre, la pannellistica esistente sarà rivista, implementata e tradotta in lingua inglese. Contestualmente verranno pubblicate una nuova guida per Cava Bomba e alcune brochure sul complesso museale e sui suoi percorsi esterni.

 
Il museo di Cava Bomba: storia e collezioni
Il complesso museale di Cava Bomba è una delle testimonianze più significative del patrimonio geologico e naturalistico della Provincia di Padova. Sorge all’interno della fornace di Cava Bomba - così chiamata per la presenza di una sorgente nelle vicinanze del complesso, detta appunto Bomba - costruita nel 1882 in un’antica cava di trachite ai piedi del Monte Cinto. Situato tra i Colli Euganei, il museo custodisce collezioni di valore scientifico che documentano l'evoluzione geologica del territorio euganeo, dalla sua origine vulcanica fino all'epoca contemporanea. 
Le raccolte esposte guidano il visitatore attraverso un percorso conoscitivo articolato in tre sezioni tematiche di interesse scientifico e didattico. La sezione geologica costituisce il nucleo principale dell'esposizione: un'approfondita introduzione alle scienze della terra accompagna il pubblico alla scoperta della genesi vulcanica dei Colli Euganei. 
La documentazione di reperti fossili offre una testimonianza tangibile delle ere geologiche che hanno caratterizzato l'evoluzione del territorio.
La sezione mineralogica presenta una collezione di minerali provenienti da diverse aree del pianeta, che consente di apprezzare la varietà geologica della Terra e contestualizzare il patrimonio euganeo in una prospettiva globale.
Di particolare pregio storico e scientifico è la Collezione Da Rio: minerali, rocce e fossili accuratamente selezionati tra il Settecento e l'Ottocento dal naturalista e letterato padovano Niccolò Da Rio.
Il percorso museale si completa nell'area esterna, dove il cortile ospita un'esposizione dedicata alle tecniche estrattive e alla lavorazione artigianale dei materiali lapidei, documentando l'antica tradizione dell'arte della pietra che ha caratterizzato per secoli l'economia e la cultura dei Colli Euganei, contribuendo a definire l'identità storica e produttiva del territorio padovano.

07/10/2025