È stata presentata in Sala del Consiglio Provinciale a Palazzo Santo Stefano, sede della Provincia di Padova, l’offerta formativa unitaria 2025-2026 per la prevenzione della violenza di genere nelle scuole di Padova e provincia.

Il progetto è stato realizzato dal Tavolo Prevenire e Promuovere, istituito nell’ambito del Protocollo di rete per il contrasto alla violenza contro le donne, sottoscritto in data 21 giugno 2021, capofila il Comune di Padova. Il Protocollo tra i suoi obiettivi prevede la promozione di un sistema integrato territoriale, capace di offrire risposte efficaci e coordinate per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere. Nel territorio padovano, il Protocollo è stato siglato da una vasta rete di enti istituzionali, sanitari, scolastici, giudiziari. Il Comune di Padova, in qualità di capofila, ha assunto il ruolo di coordinatore.

Per quanto concerne gli aspetti operativi e la copertura dei costi, l’offerta formativa è attuata attraverso la sinergia tra istituzioni e ETS tra cui: Comune, Provincia di Padova, Ufficio Scolastico Territoriale di Padova e Rovigo, Azienda ULSS 6 Euganea, Università degli Studi di Padova, la Consigliera di Parità della provincia di Padova, Centro Veneto Progetti Donna, Camera di Commercio di Padova e Fondazione Giulia Cecchettin ETS.

Per l’anno scolastico 2025-2026, il Tavolo ha elaborato un’offerta formativa, condivisa da tutti i soggetti aderenti, rivolta alle scuole primarie e alle scuole secondarie di primo e secondo grado della città e della provincia. L’obiettivo è promuovere un’educazione al rispetto, al consenso e alla parità, favorendo il cambiamento culturale necessario a contrastare la violenza strutturale di genere.

Si tratta del primo progetto di questo tipo nella storia della provincia di Padova.

L’iniziativa prevede per gli Istituti Comprensivi dei percorsi laboratoriali condotti da operatrici esperte del Centro Veneto Progetti Donna, realizzati grazie al contributo del Comune di Padova, della Provincia di Padova e della Fondazione Giulia Cecchettin ETS. Per quanto attiene le scuole secondarie di secondo grado, i percorsi saranno realizzati da: Azienda ULSS 6 Euganea, Università degli Studi di Padova e Camera di Commercio di Padova.

Complessivamente, saranno attivati:
Istituti comprensivi
26 percorsi negli Istituti Comprensivi del Comune di Padova (a carico del Comune di Padova)
14 percorsi negli Istituti Comprensivi, nei Comuni della provincia con meno di 5.000 abitanti (a carico della Provincia di Padova)
26 percorsi negli Istituti Comprensivi, nei Comuni della provincia con più di 5.000 abitanti (a carico della Fondazione Giulia Cecchettin ETS)
I percorsi, della durata complessiva di sei ore per ciascun gruppo, mirano a decostruire gli stereotipi di genere, promuovere il rispetto del consenso e contrastare la violenza nelle relazioni interpersonali, attraverso attività partecipative, peer education e strumenti audiovisivi.
Interventi per le scuole secondarie di secondo grado
Per gli Istituti superiori della provincia, l’offerta si amplia con:
“È amore (di) sicuro” – percorso di educazione sessuale e affettiva a cura dell’Azienda ULSS 6 Euganea in tutte le seconde superiori di Padova e Provincia.
“PCTO contro la disparità di genere”, promosso dalla Camera di Commercio di Padova in collaborazione con Rel.Azioni Positive e l’Ordine dei Commercialisti: 4 percorsi da 5 incontri.
“Contro la violenza di ogni genere”, a cura dell’Università degli Studi di Padova: 20 percorsi per studentesse e studenti, 15 percorsi di formazione per docenti.
Interventi in ambito extra scolastico
Accanto alle istituzioni e alle associazioni che proporranno il Progetto in ambito scolastico, collaborano anche l’Ufficio Progetto Giovani e il Centro Antidiscriminazioni LGBT+ “Mariasilvia Spolato” del Comune di Padova, che offrono percorsi complementari sui temi della parità, del rispetto delle differenze e del benessere relazionale.

 

DICHIARAZIONI

Emanuela Gastaldello, consigliera della Provincia di Padova con delega alle Pari Opportunità e al contrasto alla violenza di genere
«L’educazione è il primo e più potente strumento di prevenzione, ed è per questo che, come Provincia, riteniamo fondamentale partecipare attivamente al progetto regionale per il contrasto alla violenza di genere, supportando un’offerta formativa ampia e strutturata, che si concentri in particolar modo sulle nuove generazioni. Solo attraverso un lavoro profondo e continuativo nelle scuole possiamo sperare di scardinare gli stereotipi e le discriminazioni che alimentano la violenza di genere. Accompagnare ragazze e ragazzi in un percorso di consapevolezza, rispetto reciproco, educazione al consenso e valorizzazione delle differenze significa costruire le basi di una società più giusta ed equa. Il fatto che al Progetto 2025-2026 partecipino tantissimi attori fra enti locali, scuole, università, enti sanitari e del terzo settore, dimostra la volontà di fare fronte comune contro una piaga così dolorosa dei nostri giorni. È nostro dovere, come istituzioni, fornire strumenti concreti ai giovani per diventare cittadini e cittadine consapevoli, capaci di riconoscere e rifiutare ogni forma di discriminazione e prevaricazione. Questo impegno educativo rappresenta un investimento a lungo termine sul futuro della nostra comunità».

Margherita Colonnello, assessora alle Pari Opportunità e alle Politiche di Genere Comune di Padova
«Oggi stringiamo tra le mani il frutto di un lavoro che è durato due anni, partito da una rilevazione che il Tavolo ha svolto in tutte le scuole di ogni ordine e grado, perché in Provincia e in Comune abbiamo capito che per affrontare il tema della violenza di genere è necessario intervenire nelle scuole. 
In particolare avevamo constatato che gli interventi che avevano in le scuole si concentravano sostanzialmente nel ciclo delle superiori, lasciando però scoperte tutte le età precedenti, dall'infanzia fino alla pre-adolescenza che sappiamo essere invece l'età cruciale in cui una persona forma la propria identità e inizia ad orientarsi nel mondo.
Quindi voglio veramente ringraziare tutte le persone, oltre che le istituzioni presenti al tavolo, perché ci siamo riuniti per due anni, per capire in che modo riuscire a fare sinergia e mi fa piacere essere giunti a una proposta concreta, perché questo protocollo ha saputo funzionare grazie a persone determinate a fare la differenza nel nostro territorio.
Con una differenza che è data da un'ottima collaborazione anche con il Terzo settore, quindi ringrazio soprattutto il Centro Veneto Progetti Donna che sarà protagonista dell'investimento che andremo a fare nelle scuole primarie del primo ciclo.
L'investimento complessivo, tra Comune, Provincia e Fondazione Giulia Cecchettin, è di 60 mila euro, a cui si aggiungono anche le altre istituzioni, quindi Università di Padova, Camera di Commercio e Azienda Ulss per le scuole secondarie di secondo grado.
Siamo in una stagione in cui questo tema è di attualità, anche di livello governativo (il ministro dell’Istruzione Valditara ha allertato tutte le scuole rispetto alla qualità dell'offerta che viene proposta relativamente a questo tipo di argomenti). Oggi questa offerta formativa è una buona risposta, costruita direttamente dalle istituzioni, quindi speriamo di essere imitati anche da altre istituzioni».

Julia Di Campo, Consigliera di Parità della Provincia di Padova
«Come Consigliera di Parità ritengo siano urgenti strumenti concreti per realizzare il cambiamento culturale necessario per contrastare ogni violenza di genere. Per questo abbiamo aderito al tavolo prevenire e promuovere, coordinato dal Comune di Padova. Molteplici gli attori che realizzeranno azioni capillari partendo dalle scuole di diverso ordine e grado. Come Ufficio della Consigliera e Provincia di Padova sosterremo 14 percorsi rivolti alle scuole secondarie di primo grado, lo faremo grazie alle competenze del Centro Veneto Progetti Donna-ODV che realizzerà gli interventi rivolti all’educazione al consenso per favorire il riconoscimento di dinamiche violente e sensibilizzare studentesse e studenti sul tema. Prevenire, informare, formare è un dovere civico ma è soprattutto una responsabilità condivisa in una comunità che opera al contrasto alla violenza di genere».

Fondazione Giulia Cecchettin
Il progetto “Prevenire e Promuovere" è tra i primi interventi che abbiamo deciso di sostenere - affermano i rappresenti della Fondazione Giulia Cecchettin - Lo abbiamo scelto perché interviene in uno dei luoghi fondamentali nella quotidianità dei ragazzi: la scuola. È lì che si può iniziare a costruire, fin da piccoli, una cultura del rispetto, dei confini e delle relazioni sane. Mai come oggi serve una risposta capillare, condivisa e competente. Questo progetto nasce da un’alleanza tra realtà del territorio che mettono a disposizione esperienze e sguardi differenti, offrendo un approccio multidisciplinare e calibrato sui bisogni delle varie età.
Crediamo che iniziative come questa rappresentino un passo concreto nella direzione giusta: investire nell’educazione significa costruire, giorno dopo giorno, le condizioni per una società più consapevole e libera dalla violenza».

Pietro Bean, consigliere del Comune di Padova con delega alle Politiche giovanili
«Da Consigliere comunale delegato alle Politiche Giovanili è stato un onore e un piacere partecipare alla presentazione di questo progetto a cui il Consiglio comunale di Padova ha contribuito stanziando con apposito emendamento al Bilancio, con 25 mila euro, scegliendo il contrasto e la prevenzione alla violenza di genere come indirizzo primario delle nostra Amministrazione. Questi fondi stanziati con voto unanime del Consiglio, andranno a sostenere in particolare le attività educative del Centro Veneto Progetto Donna nelle scuole primarie. L’ufficio Politiche Giovanili aiuterà a garantire la capillarità dei percorsi educativi nelle scuole superiori, perché l’offerta educativa è stata pensata per tutte le scuole, dalle elementari fino alle scuole superiori. In questo modo il Comune insieme a tutte le istituzioni e le realtà territoriali coinvolte, danno una risposta concreta e fattuale alla richiesta delle giovani generazioni, degli studenti e delle studentesse di introdurre l’educazione sessuale e affettiva nei percorsi di studio. Con questa richiesta dimostrano una grande consapevolezza sul tema della violenza di genere e oggi con questo progetto la politica e le istituzioni si sono messe in ascolto».

Stefania Loddo, Centro Veneto Progetti Donna
«Oggi è l’inizio di una grandissima sfida per noi in collaborazione con le istituzioni e con gli altri Enti della provincia sulla prevenzione della violenza contro le donne: inizieremo dei percorsi negli istituti comprensivi per l’educazione al consenso e l’educazione alle relazioni, libera dalla violenza, perché pensiamo che la prevenzione debba iniziare prima possibile con competenza, qualità, insieme ai ragazzi e alle ragazze, alle bambine e ai bambini che incontreremo».

Gaya Spolverato, con delega alle Pari Opportunità Università degli Studi di Padova
«L’adesione dell’Università di Padova al piano formativo messo a punto dal Tavolo Prevenire e Promuovere del Protocollo di Rete per il contrasto alla violenza contro le donne si inscrive nel quadro dell’impegno consolidato del nostro Ateneo nella lotta alle violenze e alle discriminazioni di genere. Da anni, infatti, l’Università di Padova promuove le pari opportunità attraverso l’adozione di un Piano triennale di uguaglianza di genere, attraverso la redazione del Bilancio di genere e in ultimo attraverso numerose azioni e iniziative mirate, in cui rientrano il corso online “Equità e inclusione. Questioni di genere, omotransfobia, razzismo e discriminazione”, le campagne di comunicazione e la scelta di nominare in ciascuno dei nostri Dipartimenti delle o dei referenti per le pari opportunità. 
Crediamo, inoltre, che la formazione sia una delle leve fondamentali per contrastare la violenza di genere. È infatti uno dei pilastri sui quali si basa il progetto UNIRE - Università Responsabile, il piano strutturato e unitario di azioni promosso a partire dal 2024 dall’Università di Padova, nel quadro dell’impegno contro violenze e discriminazioni. Accanto a una formazione diffusa di tutta la comunità universitaria, dai ruoli apicali fino a studentesse e studenti, l'attenzione dell'Ateneo va anche verso gli interventi formativi destinati alle scuole del territorio; lavorare in sinergia, tra istituzioni, è infatti fondamentale per attuare interventi capillari, specifici, mirati, coordinati per agire con più efficacia contro la violenza di genere».

Nicola Berti, delegato Camera di Commercio di Padova
«Il Progetto promosso dal comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Padova nasce dal lavoro svolto dal Comitato stesso per lo sviluppo a livello culturale di iniziative contro le discriminazioni e la violenza di genere. Oltre al progetto per imprese e professionisti, aggiungiamo questo tassello rivolto ai giovani che in futuro saranno imprenditori e imprenditrici o lavoratori e lavoratrici. L’intervento che ci vede parte operativa è rivolto alle scuole superiori dove sono previsti tre percorsi: civico, affettivo ed economico. I nostri delegati andranno nelle scuole per parlare di economia e del problema della dipendenza economica, dando alle studentesse e agli studenti informazioni per acquisire maggiore consapevolezza del problema stesso. Ordine dei commercialisti di Padova e la cooperativa Relazioni Positive collaborano alla riuscita dell'iniziativa. Evidenziamo anche il marchio quarzo rosa che verrà attribuito a imprese, associazioni di categoria, associazioni ed enti pubblici alle iniziative per il superamento delle discriminazioni di genere. Ricordiamo infine anche il progetto Echo promosso da Confartigianato Padova».
 

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03/06/2025