In Provincia di Padova l’incontro informativo sul vigente Piano Regionale di controllo della nutria

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Si è svolto stamane, 31 luglio, nella sede alla Stanga della Provincia di Padova un incontro tecnico con l’obiettivo di approfondire la questione del controllo della specie nutria sul territorio provinciale. L’evento ha visto la partecipazione di numerosi sindaci del territorio padovano collegati anche in modalità da remoto, rappresentanti dei Comandi e Servizi di Polizia Locale, amministratori della Provincia, il Servizio Veterinario ULSS 6 Euganea, i Consorzi di bonifica (Brenta, Acque Risorgive, Bacchiglione, Adige Euganeo), le associazioni agricole ed economiche e gli Ambiti territoriali di Caccia. 

Al tavolo tecnico, Eleonora Mosco, consigliere della Provincia di Padova con delega a Polizia Provinciale; Cristiano Corazzari, assessore della Regione del Veneto a Caccia e Pesca; i funzionari regionali della Direzione Dipartimento Agricoltura e Foreste Agroambiente, Programmazione e Gestione Ittica e faunistico venatoria e territoriale di Padova e il servizio di Polizia della Provincia di Padova.  

Durante l’incontro, sono stati approfonditi i contenuti del vigente Piano regionale di controllo della nutria e le azioni attivate per contenerne la presenza: particolare attenzione è stata posta proprio al nuovo strumento regionale che si prefigge di incentivare il controllo e l’eradicazione della specie. Si tratta di una convenzione a carattere sperimentale, sottoscritta tra la Regione del Veneto e i Consorzi di Bonifica (scadenza al 31 dicembre 2025). Il nuovo strumento del Piano regionale di controllo della nutria, individua i Consorzi di bonifica per le competenze dirette sulla manutenzione dei manufatti arginali e la sorveglianza dei bacini idrici particolarmente interessati dalla presenza del castoride che vive e dimora in prossimità dei corsi d’acqua. 

La Provincia di Padova, tramite il Servizio di Polizia Provinciale, coordina il personale volontario, opportunamente formato e autorizzato dalla Regione del Veneto, che opera per il contenimento delle nutrie. Si contano circa 300 operatori autorizzati che agiscono sul territorio agrosilvo-pastorale (ambito rurale e non urbanizzato) della Provincia. Nel primo semestre di quest’anno sono stati rimossi 1.500 capi, prevalentemente attraverso la cattura con apposite gabbie. La Convenzione Regione del Veneto/Consorzi prevede uno stanziamento da parte dell’Amministrazione regionale di 500 mila euro ripartiti tra i Consorzi di tutte le Province del Veneto. 

LE DICHIARAZIONI
Eleonora Mosco, consigliere della Provincia di Padova con delega alla Polizia provinciale
«Serve un’alleanza tra istituzioni perché il problema delle nutrie non è secondario e riguarda tutti: agricoltura, ambiente, sicurezza idraulica e vivibilità dei centri urbani. Servono responsabilità e scelte coraggiose. La Provincia, tramite la Polizia Provinciale, è in prima linea nel coordinamento degli interventi sul territorio agro-silvo-pastorale: 307 operatori formati, 120 regolarmente attivi, 1.467 nutrie rimosse solo nel primo semestre del 2025. Sono numeri significativi, ma ancora insufficienti rispetto alla velocità con cui la nutria si riproduce e si diffonde. Abbiamo bisogno di una vera alleanza istituzionale tra Regione, Province e soggetti attuatori. Perché solo unendo le forze possiamo contenere e progressivamente eradicare la presenza della nutria».

Cristiano Corazzari, assessore della Regione del Veneto a Caccia e Pesca
«Quello presentato è un progetto sperimentale, approvato dalla Regione del Veneto, che ha l'obiettivo di aumentare l’efficacia delle azioni di controllo ed eradicazione della nutria sull’intero territorio regionale. Si tratta della prima trance di 500.000 euro per l’anno in corso nell’ambito di un programma di spesa che si dovrà sviluppare nell’ambito del triennio 2025-2027 con una dotazione complessiva di 1,5 milioni di euro: 500 mila euro per ciascuna annualità. La novità è la scelta di attribuire un ruolo da protagonista ai Consorzi di Bonifica e alle Autorità di bacino, custodi dei corsi d’acqua interni, col fine di ottimizzare gli sforzi per combattere la nutria, specie particolarmente dannosa per l’ambiente in particolare per la tenuta idrogeologica del territorio in caso di eventi meteorologici estremi.
La nutria è una specie che ha avuto una enorme espansione in Veneto, trovando il suo habitat ideale in un territorio caratterizzato dall’ampio numero di corsi d’acqua, ed è sotto gli occhi di tutti l’impatto dannoso che provoca, tra il pericolo per la tenuta degli argini e la devastazione delle colture. La situazione diventa sempre più critica ed è per questo che come amministrazione regionale abbiamo scelto di intervenire con questo progetto sperimentale che punta a incrementare gli abbattimenti e ad avere un maggior controllo sulla distribuzione e sugli effetti della specie sul territorio. I Consorzi di Bonifica attivi sul territorio regionale diventano soggetti attuatori privilegiati del Piano regionale di controllo della nutria, piano già approvato nel 2021, con il compito di comporre e gestire le squadre degli operatori abilitati al controllo, favorendo il raccordo operativo con la Polizia Provinciale, di organizzare lo smaltimento delle carcasse, di raccogliere ed elaborare le informazioni sui capi catturati. Grazie alla previsione di contributi specifici ai controllori volontari puntiamo a incrementare l’efficacia del Piano di controllo della nutria».

I DATI RELATIVI ALLA PRESENZA DELLA NUTRIA
I dati raccolti in applicazione al Piano regionale di controllo della nutria confermano la diffusione del castoride sull’intero territorio, ad eccezione del Bellunese. 
Con l’entrata in vigore della Legge regionale  n. 15/2016 Misure per il contenimento e l’eradicazione della nutria,  è stato adottato  il Piano regionale di eradicazione da parte della Giunta regionale che attribuisce le competenze dei diversi  Soggetti Pubblici Attuatori - Comuni, Parchi Regionali, Consorzi di Bonifica/Autorità di bacino e individua i soggetti che, opportunamente formati e autorizzati,   possano esercitare attività di controllo della nutria con i mezzi e le modalità previste dal piano regionale: cacciatori,  proprietari/conduttori dei terreni
Il numero degli esemplari di nutria tende ad aumentare velocemente perché questa specie presenta un elevato tasso riproduttivo annuo (circa 14 piccoli per femmina) e nascite distribuite nell’intero corso dell’anno, con picchi stagionali compresi fra maggio e novembre, mentre la mortalità naturale è legata quasi soltanto alle temperature invernali al di sotto di 0 gradi Celsius, per periodi prolungati.
I disagi principali si registrano a livello strutturale (ad esempio l’indebolimento di argini e strade provocato dagli scavi che questi animali fanno, per ricavare la loro tana). 
A essere particolarmente colpite sono alcune aree nell’Alta e nella Bassa padovana.
 

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