Si è svolta al Liceo Artistico Modigliani la conferenza finale del progetto sull’educazione alla legalità e alla cittadinanza, intitolata “Il protagonismo dei giovani per il futuro del nostro Paese”. All’incontro è intervenuto il presidente della Provincia di Padova Fabio Bui che ha espresso grande disponibilità nel sostenere temi quanto mai attuali come l’etica e la cittadinanza attiva.

“Il progetto “Giovani sentinelle della Legalità” – ha detto il presidente della Provincia di Padova Fabio Bui - opera da anni per muovere le coscienze di chi ascolta e pone il primo passo verso una rivoluzione civica. Come Provincia partecipiamo da anni alle iniziative della fondazione Antonino Caponnetto perché è inutile cambiare nomi ai partiti, votare oggi per un leader domani per un altro salvo poi accorgersi che poco o nulla è cambiato. Non esiste un rinnovamento vero se non si parte dall’educazione culturale e dalla volontà di stringere un patto forte sul rispetto dei diritti, dei doveri, delle regole, delle leggi. Bisogna ripartire dalla nostra Costituzione, raccontare la storia dei veri eroi italiani, Falcone, Borsellino, Caponnetto. La mafia è prima di tutto una mentalità, agisce in silenzio, cresce nella quotidianità, attecchisce quando cala l’attenzione e quando al primo posto delle nostre vite mettiamo il potere, il denaro, il facile guadagno, l’affiliazione. La mafia teme i ragazzi che costruiscono la loro strada per merito, per capacità e assumendosi le proprie responsabilità. Certo non è facile accettare che in molti ambiti di questo Paese esistano (e siano ancora forti) le raccomandazioni, i concorsi fatti per qualcuno invece che per selezionare i più bravi o che troviate porte chiuse perché magari non godete delle giuste conoscenze o di relazioni forti con chi conta. Dovete resistere. Perché magari ci si mette più fatica o più tempo, ma chi è bravo, preparato umanamente e professionalmente emerge sempre e avrà segnato un punto forte per il cambiamento dell’Italia e della sua comunità. 

 Se Falcone e Borsellino avessero cercato la via della comodità o della carriera, probabilmente sarebbero ancora vivi, ma voi non sareste qui a portarne in alto la memoria e il sacrificio. Non avrebbero smosso la parte positiva che resta nascosta in molte parti d’Italia, ma che c’è.

E l’altro errore che molto spesso si fa è di pensare che il Veneto sia immune dalla mafia. I recenti fatti ci dicono che non è vero e che anzi, più si pensa così, più la mafia si fortificherà negli appalti, nello smaltimento dei rifiuti e persino come atteggiamento tra giovani e tra persone.

Ben vengano quindi percorsi formativi come quello che avete realizzato con questo progetto che vi sta accompagnando alla presa di coscienza del vostro ruolo nella società.     Ricordatevi che più si moltiplicheranno le sentinelle della legalità, più l’Italia e le nostre Regioni diventeranno degne di garantirvi un futuro di onesto lavoro e sani principi. Un futuro senza mafie e senza bullismo, ma rispettoso dei principi saldamente contenuti nella nostra Costituzione”.

28/10/2019