Trenta sagome collocate in punti molto visibili e frequentati dell’intero territorio comunale di Piazzola sul Brenta: è l’iniziativa del Comune dell’Alta Padovana per la Giornata della Memoria 2025. Le sagome riproducono disegni di figure umane a misura reale disegnate dall'illustratore Francesco Frosi

«Il progetto proposto quest’anno dal Comune di Piazzola sul Brenta viene presentato nella sede della Provincia di Padova – osserva Vincenzo Gottardo, consigliere provinciale con delega alla Cultura – per sottolineare la sua valenza formativa e di sensibilizzazione e per invitare tutti i cittadini padovani a riflettere sul presente. Chi attraverserà i punti nevralgici del Comune di Piazzola sul Brenta vedrà queste sagome artistiche, un messaggio che invita a soffermarsi non soltanto a pensare ai tragici eventi storici che questa Giornata vuole ricordare, ma anche a riflettere sulle libertà che sono state conquistate e che, a volte, diamo per scontate». 
 
Cristina Cavinato, vicesindaco di Piazzola sul Brenta: «Il progetto nasce per dare valore e continuità alla Giornata della Memoria, che, per essere ricordata, richiede anche nuove modalità di espressione visto che la testimonianza di chi è sopravvissuto diventa sempre più difficile vista la lontananza temporale, ma che può ancora tornare, di quell’atroce periodo storico».

Eva Zin, presidente ANPI di Piazzola sul Brenta: «Progetto proposto da ANPI Piazzola sul Brenta, in collaborazione con il Comune di Piazzola sul Brenta, Assessorato al Sociale e Commissione Sociale. L'ANPI è ancor oggi in prima linea nella difesa e nell'attuazione dei valori della Costituzione, quindi della Democrazia e dell’Uguaglianza, e nella promozione della memoria di una delle più importanti stagioni della storia italiana per la conquista della libertà».

Riccardo Zanini, ideatore della parte comunicativa, costruzione delle sagome e creazione della pagina "Memoria Viva" sul sito di Piazzola sul Brenta: «Gli obiettivi del progetto sono: coltivare la memoria viva della Shoah in modo effettivo e non rituale, cercando di coinvolgere in particolare le/i giovani; offrire spunti di riflessione riguardo a ciò che accadde durante la dominazione nazi-fascista, soprattutto nei confronti di  persone che furono fatte oggetto di discriminazioni e perseguitate per motivi diversi (sesso, razza, orientamento politico, religioso,…); stimolare la conoscenza e la riflessione sulla storia del secolo scorso, soprattutto legata ai due conflitti mondiali, non solo per non ripeterne gli errori, ma anche per ripensare, alla luce di quelli, ai conflitti attuali e futuri (cause e soluzioni) e alla loro evitabilità; promuovere la cultura del rispetto e dell’accoglienza della diversità, in qualsiasi forma si manifesti, e della tolleranza come chiavi per creare una società inclusiva e amichevole».
 

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21/01/2025