Il progetto è definitivo: il restauro del Selvatico è ormai alle porte.
“E’ un momento storico – ha detto Fabio Bui, presidente della Provincia di Padova – dopo anni di lavoro e confronto per trovare la soluzione e i finanziamenti, siamo giunti alla conclusione del progetto che ha già ottenuto il parere degli enti preposti e la copertura economica totale per la realizzazione dell’opera.  Nelle prossime settimane, con una variazione di bilancio, destineremo una parte di avanzo di amministrazione del 2021 per dare totale copertura e far partire contestualmente i due lotti”.
Il progetto definitivo è stato presentato nel corso di una conferenza stampa alla quale erano presenti Fabio Bui, presidente della Provincia di Padova, Sergio Giordani, sindaco del Comune di Padova, Luigi Alessandro Bisato, consigliere provinciale delegato all'Edilizia Scolastica, Daniele Canella, vicepresidente Provincia di Padova, Andrea Colasio, assessore comunale delegato alla Cultura, ai Musei e all’Edilizia Monumentale, Gilberto Muraro, presidente Fondazione Cariparo, Fabrizio Magani, soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, Elio Armano, presidente associazione Amici del Selvatico, Maurizio Marzola, presidente associazione Comitato Mura di Padova, Alessandro Campioni, presidente associazioni Amissi del Piovego.  
“Si tratta di un intervento imponente – ha detto Luigi Alessandro Bisato – per il restauro e l’adeguamento normativo di un bene storico artistico nel cuore della città. Lo studio di fattibilità prevede due lotti funzionali:
• primo stralcio “Restauro dell'Ex Macello Jappelliano” passerà da 4.975.000 a 5.434.082,86 di euro (ulteriore stanziamento di 459.082,56  euro che avverrà con variazione di bilancio ad aprile)
• secondo stralcio “Ristrutturazione e adeguamento normativo dell'ala est del Liceo Selvatico”. L'importo di quadro economico passerà con la variazione di bilancio da 3.500.000 a 5.070917,44 con un aumento di 1.540.917,44
Complessivamente il restauro e adeguamento normativo dell'Istituto Selvatico passa da  8.475.000 a 10.475.000 di euro di cui 2.225.000 impegnati dalla Fondazione Cariparo. A questi si aggiungono 500mila euro stanziati dal Comune di Padova per la sistemazione dell’area esterna e 950mila euro dalla Soprintendenza per l’allestimento delle collezioni per un totale di quasi 12 milioni di euro.
“Appare chiaro – continua Fabio Bui - come la valorizzazione di quest’area urbana riguardi necessariamente non solo l’edificio in sé, ma anche le mura cinquecentesche da un lato e il Piovego dall’altro. Il restauro dell’Istituto Selvatico non si può configurare come un intervento isolato volto alla conservazione del bene monumentale, ma deve rientrare in uno scenario più generale di sviluppo urbano.  L’opera consentirà la riapertura dell’attività didattica e riporterà all’antico splendore l’edificio. Siamo veramente vicini alla realizzazione di un progetto che coniuga riqualificazione urbana e culturale: il Selvatico e le sue pertinenze torneranno così a essere quel luogo di fermento intellettuale per la città e il territorio che erano in origine”.

Il nuovo progetto prevede il restauro conservativo degli edifici storici, la demolizione del Padiglione Est e il restyling di quello prefabbricato svuotato al piano golenale, con un nuovo collegamento agli edifici storici. Proposte che hanno l’intento di sviluppare un nuovo edificio “fluttuante” che possa trasmettere un’idea di leggerezza, ma che nel contempo sia in grado di relazionarsi e connettersi in modo funzionale ai manufatti esistenti. Il nuovo collegamento migliorerà notevolmente la situazione in quanto sarà su pilastri e restituirà la visione del piano golenale. Sarà una volumetria inferiore rispetto all’attuale padiglione Est che verrà demolito e permetterà di offrire un nuovo ambito ricreativo e didattico, offrendosi come aula all’aperto.

 “La vera novità è che il primo e secondo stralcio del progetto definitivo del Selvatico sono in dirittura d’arrivo – ha detto Luigi Alessandro Bisato – abbiamo acquisito tutti i pareri degli enti preposti: Genio Civile, Sovrintendenza, Vigili del Fuoco. Siamo molto soddisfatti del lavoro realizzato perché il progetto definitivo consente di migliorare un bene storico monumentale sia dal punto di vista architettonico che paesaggistico. Saranno redistribuite le funzioni e gli spazi attualmente presenti. Nello studio si è tenuto conto delle diverse necessità per le aule didattiche, per gli uffici amministrativi, per i laboratori e per le varie tipologie di macchinari e utensili. Sarà valorizzato l’edificio storico, ma anche il rapporto con le mura e con il Piovego: questi sono i nuovi cardini attorno ai quali ruota il progetto. Un restauro quindi che non si configura come un intervento isolato volto alla conservazione del bene monumentale, ma rientra all’interno di uno scenario più generale di sviluppo urbano. E’ un intervento che coniuga la storia con il futuro. Non sarà solo una scuola qualificata e ben attrezzata, ma anche un museo vivo con una sala convegni aperta alla cittadinanza”.
Ampia soddisfazione è stata espressa anche dal Sindaco di Padova Sergio Giordani per l’impegno su questo importante progetto. “E’ un intervento di area vasta – ha sottolineato Sergio Giordani – un lavoro colto e raffinato che permetterà il recupero di un’opera storica in collegamento con l’area golenale. Si è creata una rete istituzionale di grande livello che porterà a un risultato davvero storico”.
“Il restauro del Selvatico – ha sottolineato Gilberto Muraro – rappresenta un tassello importante di questo nuovo volto di Padova, a livello urbanistico, architettonico, didattico, museale e ludico”.

CENNI STORICI
La storia dell'edificio inizia nel 1818, quando il Comune di Padova, a seguito dell'estremo degrado delle vecchie “beccherie” poste nel centro cittadino e adiacenti alla stessa regia Università, affidò all'arch. Giuseppe Jappelli (già progettista del Caffè Pedrocchi) il progetto del Nuovo macello comunale.  Questo fu il primo edificio realizzato in città da Jappelli al servizio della Pubblica committenza, che venne edificato tra il canale di Santa Sofia e il Piovego, alle “Gradelle di Porcilia”.
Il macello fu inaugurato nel settembre 1822, e completò la sua attività nel 1902. Il 13 novembre 1910 venne inaugurata la nuova sede della “Regia Scuola Pietro Selvatico per le arti decorative e industriali nell'ex macello Jappelliano.
Tra il 1916 e il 1919 l'edificio venne requisito temporaneamente dall'esercito per divenire sede dell'università castrense.
Dal 1902 al 1970 l'edificio subì modifiche e ampliamenti, le ultime furono l'aggiunta ad est di un'ala prefabbricata.
Negli anni ’60 venne istituita la sezione di tessitura mentre la scuola orafa del prof. Pinton (già allievo al Selvatico) diventò fucina di talenti riconosciuti a livello internazionale e giunti ormai alla seconda generazione.
L’ultimo indirizzo istituito è quello di Disegno Industriale, nato negli anni ’90, sotto la presidenza del compianto Prof. Giulio Bresciani Alvarez, architetto, storico dell’arte, per molti anni anche docente presso la scuola.
Tra le varie raccolte conservate presso l’Istituto, merita particolare attenzione il lascito del Patriota Prof. Egidio Meneghetti e la collezione di tavole raffiguranti le antiche fabbriche padovane, ovvero rilievi architettonici ornamentali, raccolti in un unico corpus e datate tra il 1889 e il 1923.

02/03/2022