Fabio Bui presidente della Provincia di Padova

Essere sindaco è prima di tutto un onore: essere scelti come guida dai propri concittadini è motivo di orgoglio e di grande soddisfazione, è riconoscimenti esplicito e tangibile di stima e fiducia.
È proprio il grande valore che hanno la stima e la fiducia che gli altri ripongono in noi la fonte della responsabilità che sappiamo di assumere assieme alla carica: indossando la fascia tricolore, infatti, non solo abbiamo il privilegio di rappresentare e guidare la nostra comunità, ma anche il dovere di prenderci cura delle persone che ne fanno parte. 
Sono perfettamente consapevole delle responsabilità civili, amministrative, penali, sanitarie e sociali che mi sono assunto diventando sindaco, e sono certo che lo siano anche tutti i miei colleghi: è proprio per questa piena e totale consapevolezza che resto basito, quasi sconcertato, davanti alla sentenza che condanna il Sindaco di Torino, Chiara Appendino.
Partiamo dai fatti: finale di Champions League Juve – Real Madrid, evento storico, non solo per i tifosi di calcio ma per tutta la Città. Indipendentemente dai maxischermi, migliaia di persone si sarebbero riversati nelle piazze e nelle strade della bellissima Torino. 
Provare a organizzare e gestire una folla fremente, gioiosa, trepidante, ma pur sempre una moltitudine di persone, mi sembra, anzi è una scelta di buon senso. È una scelta di buona amministrazione. 
Tra questa folla purtroppo c’erano anche dei delinquenti, noti alle forze dell’ordine, che hanno approfittato del momento di festa per scatenare l’inferno, un inferno che hanno vissuto tutti: i cittadini, tifosi e non, la cui una colpa era il solo desiderio di vedere una partita di calcio assieme, e gli amministratori, con il Sindaco Appendino in testa, che hanno visto trasformarsi un’opportunità di condivisione e di festa in una tragedia costata la vita a due persone.
Come se non bastasse il latente senso di impotenza e di colpa che sicuramente da quel maledetto 3 giugno 2017 addolorano il cuore del Sindaco di Torino, ieri il giudice di primo grado l’ha anche condannata quale colpevole perché avrebbe dovuto prevedere quanto poi accaduto.
Scusatemi ma non ci sto! 
I delinquenti sono quei 4 disgraziati usciti di casa con gas urticanti e con l’unico obiettivo di ferire, saccheggiare, terrorizzare la città intera. 
Se questa sentenza dovesse essere confermata anche nei prossimi gradi di giudizio, un sindaco potrebbe trovarsi a essere giudicato colpevole anche se durante una festa di paese, una sagra, un mercato (tutte manifestazioni soggette al permesso dell’Amministrazione Comunale, e pertanto autorizzate con provvedimenti firmati dal Sindaco) ci fossero furti nelle abitazioni, scoppiasse un incendio in una fabbrica o un’auto andasse contromano in una strada di paese: sono tutte cose che possono succedere e quindi essere previste.
Un sindaco è un essere umano, non un veggente con poteri soprannaturali.
Un sindaco ha l’obbligo di assicurare la sicurezza e la salute dei propri cittadini, ma non può prevedere che 4 maledetti vigliacchi mettano in atto un attacco becero e bestiale.
Tutta la mia solidarietà a Chiara Appendino la cui unica colpa, a quanto pare, è quella di essere sindaco.

Fabio Bui
Presidente Provincia di Padova

29/01/2021