Si è svolta la riunione dei sindaci e delegati al Tavolo Tecnico Zonale provinciale. Alla riunione hanno partecipato i rappresentanti di 68 Comuni, dell’Ulss6 Euganea e dell’Arpav. Nel corso degli ultimi anni, il numero dei Comuni che ha aderito alle misure di contenimento è aumentato, passando da 31 del 2022 ai 71 del 2023. I Comuni che oggi non sono stati presenti, potranno in qualsiasi caso adottare le misure previste. 

In merito agli inquinanti, Arpav ha presentato i dati relativi all’inquinamento registrati dalle sette centraline collocate in territorio provinciale (Padova Arcella, Padova Granze, Padova Mandria, Alta Padovana Santa Giustina in Colle, Monselice, Este, Parco Colli Euganei) e delle altre collocate in territorio regionale. Relativamente al biossido di azoto, i valori sono inferiori ai limiti dal 2019 in tutto il Veneto e nel post-Covid non sono mai state raggiunte le concentrazioni precedenti. Per quanto riguarda il particolato PM2.5, il limite è stato rispettato in tutte le 23 centraline preposte a rilevarlo. Sul PM10, sono buoni i valori riferiti al limite annuale che è rispettato in tutte le 39 centraline, mentre il limite giornaliero è quello che manifesta le problematiche più pressanti, soprattutto nei mesi invernali (limite superato nella maggior parte delle centraline collocate in pianura padana). Anche se l’ultimo anno è stato uno dei migliori del decennio, permangono i periodi di maggiore criticità per il trimestre invernale. I mesi di dicembre e febbraio, in particolare, fanno registrare quasi la metà degli sforamenti dei limiti imposti a livello europeo.  Gli eventi più significativi si collocano fra metà e fine dicembre e poi a fine gennaio/inizio febbraio.

«Le misure di limitazione emergenziali – ha sottolineato Arpav – non sono quelle deputate al miglioramento definitivo della qualità dell’aria, ma servono a non peggiorare la situazione nei periodi più critici. Per risolvere il problema, c’è bisogno delle misure strutturali contenute nel Piano Aria, come la sostituzione delle stufe con impianti più moderni e meno inquinanti. Le emissioni domestiche conseguenti al riscaldamento costituiscono, infatti, la maggior parte delle emissioni di particolato».  

Le disposizioni saranno in vigore dal 1° ottobre 2024 al 30 aprile 2025. Il testo riassume le misure straordinarie previste dal Dgr Regionale 238 in risposta alla sentenza 2021 di condanna della Corte Europea per il superamento dei livelli inquinanti da parte della pianura padana:

1.    Limitazioni del traffico per Padova, Cintura e per i Comuni con più di 10 mila abitanti (Livello arancio: stop dal lunedì al venerdì fino a benzina Euro 2, gasolio fino a Euro 5, ciclomotori e motoveicoli fino a Euro 1. Livello rosso: stop tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30 tutti i veicoli compresi nel limite “arancione” più autoveicoli a gasolio trasporto merci fino a Euro 5; lavaggio strade);
2.    Divieto di abbruciamento totale da ottobre ad aprile, in caso di allerte arancio e rosso (falò, fuochi d’artificio, barbecue); 
3.    Abitazioni domestiche: limite delle temperature dai 19°C, abbassato di un grado centigrado in caso di allerte arancio e rosso;
4.    Generatori a biomassa: riduzione sensibile dell’utilizzo degli impianti altamente inquinanti in caso di presenza di impianto alternativo. La Provincia di Padova aveva pubblicato un bando per i contributi, due anni fa; la Regione lo ha attualmente aperto. Si incentiva l’utilizzo di pellet certificati;
5.    In agricoltura: coperture per gli stoccaggi dei liquami e interramento immediato dei concimi per evitare l’evaporazione degli inquinanti;
6.    Lavoro agile: smart working dei dipendenti pubblici trasformato in lavoro “agile” opzionale in caso di necessità;
7.    Comuni dell’agglomerato Padova: istituzione di una domenica ecologica al mese da ottobre ad aprile con un’area interdetta al traffico.
 

30/07/2024