Riprendono sabato 24 agosto le mostre a Palazzo Santo Stefano, sede della Provincia di Padova. La stagione culturale si sta rivelando molto apprezzata dai padovani e dai tanti turisti: iniziata ad aprile con la mostra di Alessio Schiavon parzialmente ambientata nel rifugio antigas del Museo, seguita da Rumore Bianco con le ambrotipie di Danilo Mauro Malatesta, ora è in ripartenza con un doppio percorso di cultura e radici: il focus sul disegno e sugli artisti di ogni tempo e il loro rapporto con la Luce affianca un percorso lento alla scoperta dei Luoghi invisibili del Comune di Codevigo, là dove la provincia di Padova incontra la laguna di Venezia e racconta la storia per immagini e narrazioni. Fino al 13 ottobre 2024.
SGUARDI SU MICHELANGELO SCULTORE
I disegni di Francesco Tonarini e le opere a sanguigna e a olio di Cinzia Cotellessa
I 30 disegni di Francesco Tonarini “Sguardi su Michelangelo scultore” negli ultimi due mesi hanno permesso a tanti visitatori di accostarsi agli aspetti meno noti del genio del Rinascimento, inoltrandosi in una lettura dettagliata e originale. Disegni in parte esposti lo scorso anno al Palazzo della Cancelleria Vaticana a Roma, per cui fu scolpito il Bacco e in cui Michelangelo fu ritratto da Vasari nella Sala dei Cento Giorni, ma arricchiti di molti dettagli collegati alle statue del Selvatico presenti a Palazzo Santo Stefano e che potrete ammirare da vicino.
La “Sedia antropomorfa” di Cinzia Cotellessa (opera già esposta ai Dioscuri al Quirinale e che parla di violenza su una donna) ha portato a riflettere sul valore morale dell’arte e sulla responsabilità di ciò che essa racconta.
A queste due sezioni si affianca ora una grande sala con 40 ritratti di pittori e scultori di ogni tempo, ciascuno dei quali ha nella propria arte elaborato un personale linguaggio per parlare della luce e con la luce. Il titolo “I Guerrieri della Luce” trae ispirazione dal libro di Paulo Coelho, “Il Manuale del guerriero della luce”, pubblicato da Nave di Teseo nel 2017.
Una carrellata di personaggi i cui volti sono più o meno noti, lunga come mille anni di arte mondiale: da Leonardo, Michelangelo, Botticelli, Bernini sino a Botero (di cui aprirà in autunno una grande mostra a Roma), Monet (di cui Padova ha appena ospitato due grandi mostre) passando per Degas, Renoir, Cezanne, Velazquez, Goya, sino a Haring, Pollock, Mirò, De Chirico. Ma anche Frida Khalo e Modigliani (di cui ricorrono i 140 anni dalla nascita), sui quali anche Tonarini esporrà i suoi contributi, e poi tanti altri.
«Il grande successo che ha avuto la serie di mostre allestite di recente a Palazzo Santo Stefano – il commento di Vincenzo Gottardo, consigliere provinciale con delega alla Cultura – ci ha portati a riflettere sul desiderio del pubblico, di godere della bellezza dell’arte anche quando essa affronta tematiche delicate e complesse. È, di conseguenza, risultato naturale proseguire con il percorso tracciato da Rumore Bianco, una sorta di dialogo fra l’arte, le Istituzioni rappresentate dalla sede, e il visitatore. Con piacere abbiamo osservato che sono numerosi i turisti stranieri che, soggiornando principalmente in città o alle terme, si recano ad ammirare Palazzo Santo Stefano e le esposizioni che ospita. Vogliamo quindi, con questo nuovo allestimento, rinnovare il nostro invito anche ai padovani, a partire dai più giovani che avranno il tempo e la possibilità di venire in visita insieme alla propria classe».
«Il percorso vuole essere contemporaneamente didattico, fruibile dalle scuole, e riflessivo – spiega Marina Sonzini, curatrice della mostra -, perché la lotta con la luce sulla tela, così come le vicende della vita degli artisti, hanno assunto nei secoli le più svariate sfaccettature. Il percorso consentirà un viaggio nel tempo dal neoplatonismo rinascimentale al barocco, sino alla metafisica, al neoplasticismo, dall’impressionismo al cubismo, dal surrealismo al decò, dalla pop art al realismo magico e tanto altro. Scorrendo la Storia dai Medici sino alla rivoluzione d’ottobre, dal crollo dell’impero austro-ungarico alle persecuzioni naziste, dall’Europa che aveva appena scoperto le Americhe sino al mondo globalizzato di oggi. L’Arte ci aiuterà a capire, perché gli artisti, che sono antenne particolarmente sensibili, captano in anticipo e raccontano ai loro contemporanei e ai posteri ciò che hanno vissuto e compreso.
“Il guerriero della Luce crede. Poiché crede nei miracoli, questi cominciando ad accedere”, scriveva Coelho. Ciascuno di questi artisti a suo modo è stato un “guerriero della luce”. E nel catalogo, Cinzia Cotellessa ne riassume i nomi scrivendoli al contrario, affinché siano letti guardandoli nello specchio. E l’alto guerriero nello specchio sarà allora l’osservatore: sarà ciascuno di noi, che alla loro arte si accosta in modo cosciente.
Le sanguigne sono tutte 33 x 33 cm, misura ovviamente non casuale. La forma è potere creante che si esprime. La coscienza che diventa immortale attraverso l’Arte sopravvive oltre lo spazio-tempo. È l’Io sono che rappresenta se stesso dopo aver preso coscienza di ciò che è. Lo aveva capito Michelangelo, lo hanno capito tanti altri artisti e hanno provato a raccontarcelo».
I LUOGHI INVISIBILI
Dal fiume Brenta alla Valle Millecampi, una mostra a cura del Comune di Codevigo con il patrocinio della Provincia di Padova
I Luoghi Invisibili è una mostra dedicata a luoghi poco conosciuti della provincia di Padova che si trovano nel Comune di Codevigo. Luoghi poco visibili che mantengono il fascino dei luoghi lagunari a ridosso dell’argine della laguna Sud di Venezia, con la spiaggia della Boschettona, il casone delle Sacche, i casoni della Fogolana e la bellezza di Valle Millecampi, tutte aree nel Comune di Codevigo situate a solo 30 minuti da Padova e facilmente raggiungibili.
La mostra è pensata per raccontare la storia di un territorio segnato dall’alluvione del 4 novembre 1966 che travolse il cimitero e la frazione di Conche, ridisegnando le sorti del paese, delle famiglie e dei suoi abitanti. Un percorso lento partendo dal punto in cui l’argine del Brenta cedette, chiamato ancora oggi il punto della Rotta, attraverso foto dell’area del cimitero oggi abbandonato e della frazione dopo circa sessant’anni.
La prima parte della mostra è dedicata al racconto del cimitero abbandonato, attraverso un estratto della tesi di laurea di Andrea Mestriner e Luca Muffato che hanno dedicato il loro studio a 19 recinti cimiteriali abbandonati della nostra regione, scegliendo anche quello della frazione di Conche di Codevigo, emblematico per la sua storia e per il suo abbandono prima di essere recuperato e portato all’attenzione e al ricordo solo negli ultimi anni.
La seconda parte dell’esposizione racconta con vecchie e nuove foto l’area lagunare di un territorio a vocazione agricola, dove in passato la pesca e la caccia erano il principale sostentamento per molte famiglie. Un video amatoriale completa il percorso.
«La mostra I Luoghi Invisibili proviene dai Casoni della Fogolana – spiega Alessandra Crocco, assessore al Turismo del Comune di Codevigo - ed è stata fortemente voluta dal sindaco Ettore Lazzaro e da tutta l’attuale Amministrazione: l’obiettivo di questa esposizione è invitare il pubblico a un’osservazione lenta e attenta dei luoghi che ci circondano. Molti spazi impercettibili, come quelli ritratti nelle immagini che saranno esibite, fanno parte integrante del paesaggio, completandolo e restituendo sensazioni rarefatte che predispongono l’animo alla riflessione e alla contemplazione. La finalità di questa mostra è, in altre parole, un invito a ammirare la bellezza in tutte le sue forme, anche quelle che sembrano non distinguibili».
Museo di Palazzo Santo Stefano, 24 agosto-13 ottobre 2024
Ogni ven-sab-dom ore 10.30-12.30 e 14.30-19. Ingresso libero.