
Una collaborazione che si rinnova e si amplia per i prossimi tre anni. Sarà infatti la cooperativa sociale Scatola Cultura a gestire i due presidi museali di proprietà della Provincia di Padova collocati all’interno dei Colli Euganei: Villa Beatrice d’Este a Baone e, dal prossimo 1° settembre, anche il complesso di archeologia industriale con il museo geopaleontologico di Cava Bomba a Cinto Euganeo.
CAVA BOMBA
D’intesa con l’Amministrazione comunale di Cinto Euganeo, Cava Bomba passerà a un nuovo soggetto responsabile, individuato dalla Provincia di Padova in Scatola Cultura, a cui è affidato anche il management di Villa Beatrice.
Il nuovo affidamento prevede l’attuazione di servizi finalizzati alla valorizzazione del patrimonio museale e al miglioramento dell’esperienza di visita. L’obiettivo dichiarato, è garantire condizioni ottimali di fruizione ai visitatori e promuovere una gestione improntata alla qualità, alla competenza e all’accessibilità, che valorizzi il patrimonio storico-museale e, come conseguenza, il territorio provinciale.
Il museo di Cava Bomba è un luogo sospeso tra archeologia industriale e scienze della Terra. Rappresenta un esempio significativo di recupero di archeologia industriale: l’area, un tempo sede di attività estrattive e di produzione della calce, ospita oggi un articolato complesso museale. I percorsi espositivi si articolano attorno a tre antiche fornaci ottocentesche, affiancate da sezioni dedicate alla geologia e paleontologia, alla mineralogia e alla collezione storica di Nicolò Da Rio. Non mancano inoltre raccolte di strumenti tradizionali per l’estrazione e la lavorazione dei materiali lapidei, offrendo al visitatore un itinerario tra scienza, storia e territorio.
Il contratto prevede l’espletamento di numerose attività da parte del gestore, tra cui: l’apertura e chiusura dei musei nei fine settimana e nei giorni festivi, con possibilità di variazioni autorizzate; attività di accoglienza e informazione, anche in ambito turistico; gestione delle visite guidate, affidate a personale qualificato con formazione specialistica; progettazione e realizzazione di laboratori didattici, differenziati per fasce d’età e con la supervisione di esperti scientifici; diffusione di materiale informativo.
Particolare attenzione sarà dedicata alle attività educative, considerate parte integrante della missione museale. I percorsi didattici saranno concepiti per adeguarsi ai diversi livelli scolastici e orientata alla valorizzazione del patrimonio scientifico e storico locale.
VILLA BEATRICE
Dopo un anno di “prova”, si consolida e si protrae anche la collaborazione a Villa Beatrice, in attesa della progettualità per la ridefinizione dell’asset che è in fase conclusiva.
Durante il periodo di insediamento, le proposte didattiche e culturali hanno portato all’ex monastero una media di 600 persone ogni fine settimana da settembre/ottobre e poi da marzo a maggio. Tra le attività proposte, ci sono state passeggiate con guide naturalistiche certificate, con particolare focus sul museo naturalistico; numerose le visite accompagnate a tema storico-artistico. Tante e diversificate anche le attività didattiche proposte sia alle scuole (provenienti da Cinto Euganeo, Lozzo Atestino, Vo’, Montagnana, Maserà, Piove di Sacco), sia alle famiglie, con la possibilità di conoscere e degustare i prodotti tipici locali. Molto attiva si è anche rivelata la collaborazione con i Comuni del territorio circostante e con il parco regionale dei Colli Euganei.
Negli ultimi mesi in particolare, le attività di programmazione si stanno concentrando sull’organizzazione degli eventi legati alla celebrazione dell’800° anniversario della morte di Beata Beatrice (la ricorrenza è nel 2026), in collaborazione con i Comuni di Este e Baone, Università di Padova, Diocesi di Padova – Santa Sofia e le Abbazie di Praglia e Santa Giustina.
DICHIARAZIONI
Daniele Canella, vicepresidente vicario della Provincia di Padova (nella foto)
«Grazie alla disponibilità di Scatola Cultura, che conclude il primo anno di gestione di Villa Beatrice, è stato possibile racchiudere i due siti sotto a un unico referente, sia per mettere a frutto l’esperienza del lavoro svolto in quest’ultimo anno, sia per permettere una sinergia completa tra questi luoghi museali molto vicini fisicamente ma completamente diversi fra loro, e che – anche per questo – possono dare vita a una proposta complementare e innovativa, in un’ottica di traino reciproco. Inoltre, in un contesto come quello dei Colli Euganei che è in una fase di forte crescita e verso cui si sta concentrando l’attenzione di un numero sempre maggiore di persone, la scelta che abbiamo ritenuto di fare è stata di mutuare il modello gestionale generale, prevedendo l’istituzione di una cabina di regia come fatto per Villa Beatrice: anche per Cava Bomba ci sarà un coordinamento fra Provincia, soggetto gestore e i rappresentanti del territorio, con i quali prospettare una rinnovata fase di rilancio museale, a favore del patrimonio della Provincia di Padova e di tutto il territorio circostante».
Ivano Giacomin, sindaco di Cinto Euganeo
«Come Amministrazione comunale, accogliamo con favore l'avvio di un coordinamento tra il Comune di Cinto, la Provincia di Padova e un nuovo soggetto gestore di Cava Bomba, finalizzato al riordino del museo e alla valorizzazione dell’intero sito. L’intervento consentirà di proseguire nel percorso di promozione del sito, sostenuto anche da un contributo della Fondazione Cariparo, recentemente ottenuto dal Comune, con effetti positivi per l’intero territorio in termini di riconoscibilità e partecipazione.
Le nuove attività culturali che andranno ad affiancare l’esposizione museale rappresentano un'opportunità per ampliare il pubblico e favorire una più ampia fruizione di questo patrimonio, anche da parte di coloro che vi si avvicinano per la prima volta.
Desidero infine esprimere un sincero ringraziamento alla Provincia di Padova, che fin dagli anni Ottanta ha garantito una presenza costante, investendo risorse e competenze per il recupero e la valorizzazione di questo importante sito di archeologia industriale».