Protezione Civile di Padova tavolo relatori

Saranno circa 1600 i volontari della Protezione civile della Provincia di Padova e del gruppo provinciale che si sottoporranno a tamponi e, dal prossimo mese, a test sierologici. Si chiama “COVID Test for Protezione civile” ed è il percorso definito dalla Provincia insieme all’Azienda ospedaliera di Padova per verificare se le persone direttamente impegnate in quest’emergenza hanno contratto il coronavirus (Sars-CoV-2). Il progetto e tutti i numeri dell’attività svolta dai volontari in questi mesi sono stati presentati oggi nella Sala operativa della Protezione civile di via Cave 178, dal presidente della Provincia Fabio Bui, dal vice presidente e consigliere provinciale delegato Vincenzo Gottardo, da Luciano Flor direttore generale e Daniele Donato direttore Sanitario dell’Azienda Ospedaliera di Padova e dal coordinatore del Nucleo operativo provinciale Massimo Maran.
“Abbiamo voluto tirare un po’ le fila del grande impegno dei volontari – ha detto il presidente Bui – ormai siamo nella fase 2 ed è giusto iniziare a comprendere la portata del lavoro svolto. Oggi sono iniziati i tamponi per i volontari che sono operativi ma dal prossimo mese partiranno anche i test sierologici. Il grande lavoro di squadra è frutto di un’organizzazione partita senza grandi previsioni, ma poi rodata grazie all’impegno di tantissimi volontari. Senza l’aiuto di queste persone, ci saremmo trovati nell’impossibilità di consegnare farmaci, mascherine, buoni spesa o beni di prima necessità soprattutto agli anziani soli, tra le categorie più colpite da questa emergenza. In questo periodo ci siamo trovati tra due trincee: quella sanitaria e quella della logistica sostenuta dalla Protezione Civile. Ringrazio l’esercito di volontari che dedicano quotidianamente il loro tempo e costituiscono una macchina che non si ferma mai. Mi sento di ricordare l’importante contributo offerto anche dalla comunità cinese che ha donato circa centomila mascherine che sono state distribuite a tutte le realtà che ne hanno fatto richiesta. Anche quando l’emergenza sarà passata dovremo ricordare e apprezzare il nostro servizio sanitario che ha dato un importante contributo e si è distinto a livello nazionale e internazionale”.  
Per la gestione logistica e del materiale sanitario sono stati effettuati n. 195 trasporti percorrendo, con 12 fra camion e furgoni, quasi 13.000 km.
Dal 21 marzo è iniziata la distribuzione a tutte le Province degli schermi protettivi donati dalla Grafica Veneta alla Regione del Veneto per i cittadini, oltre 9 milioni di schermi, integrati poi da altre 7 milioni di mascherine antibatteriche distribuite dal Dipartimento della Protezione Civile alle varie Regioni d’Italia.
“Vogliamo far capire le dimensioni di questa emergenza – ha aggiunto il consigliere delegato alla Protezione civile Vincenzo Gottardo – i volontari sono stati impegnati fin da subito anche nelle operazioni di sorveglianza nei distretti sanitari e nei mercati. Parliamo di tante persone che da Padova hanno assicurato il loro supporto a tutte le Ulss del Veneto, alle province e ai distretti del territorio padovano. Il nostro più sincero ringraziamento va a ogni persona che si è dedicata ad aiutare gli altri mettendo a rischio la propria salute.  Ancora una volta la macchina della protezione civile padovana ha saputo distinguersi per l’alto senso civico dei suoi componenti”.
Fin dal 21 febbraio scorso la Provincia di Padova, con il Servizio di Protezione Civile ed il Gruppo Provinciale Volontario, ha iniziato ad operare nell’ambito dell’emergenza Coronovirus. Il primo intervento è stato effettuato presso l’Ospedale di Schiavonia con l’installazione di n. 12 tende della Regione del Veneto.
Successivamente, con la collaborazione dei Distretti, è stato dato supporto alle Forze dell’Ordine e ai Militari a presidio dei “cancelli” di Vò con l’installazione di alcuni fari/torri faro per illuminare i punti di chiusura del territorio comunale.
In contemporanea e sempre con il supporto dei distretti, sono state installate, presso i vari Ospedali dell’ULSS 6, tende per l’effettuazione di tamponi e per le attività di Pronto Soccorso, in caso di sospetto paziente COVID. Il primo Ospedale è stato quello di Padova: 12 tende di fronte al Reparto Infettivi ed una presso il Pronto Soccorso, 4 presso gli Ospedali di Camposampiero, 3 di Cittadella, 2 a Piove di Sacco, il Pronto Soccorso di Schiavonia (Monselice) e dell’Ospedale S. Antonio a Padova, presso lo I.O.V. di Padova nonché la Direzione Prevenzione dell’Ospedale di Padova e la RSA di Merlara, per un totale di 40 tende montate.
“Ringrazio tutti gli operatori – ha detto Luciano Flor direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliera - che si sono interfacciati in questa situazione. Certamente quando l’emergenza è partita non avevamo idea di cosa sarebbe successo, ma la macchina è fatta di persone e possiamo dire con soddisfazione che ha funzionato alla perfezione. La logistica, supportata dalla Protezione Civile è stata fondamentale. Per questo oggi iniziamo ad effettuare i tamponi a tutti i volontari che sin dal primo giorno di emergenza hanno sempre lavorato su tutti i fronti. Inizialmente l’idea di piantare 11 tende davanti all’ospedale sembrava quasi un disegno troppo grande, invece si è rivelato strategico perché ha contribuito a mettere in sicurezza tutto il nosocomio.  La tempestività e la sinergia sono stati gli elementi decisivi per contrastare con maggior efficacia il virus”.
Dal 17 marzo è stato attivato presso il Centro Operativo Provinciale di via Cave a Padova, uno dei due punti regionali per il ricevimento e il trasferimento del materiale sanitario acquisito dal Dipartimento della Protezione Civile per la Sanità Regionale. Mascherine, guanti, tute protettive, schermi, disinfettanti, respiratori, aspiratori, etc.  continuano ad arrivare quotidianamente. Migliaia i colli movimentati dal personale volontario del Gruppo Provinciale per il loro carico e scarico. Dal 20 marzo al 7 aprile il Centro Operativo è stato attivo h24, con il supporto di un presidio notturno o tramite la reperibilità dei volontari.
“Rivolgo un ringraziamento sincero – ha detto Daniele Donato, direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliera – a tutti i volontari della Protezione Civile che hanno dato ampia e tempestiva disponibilità nell’operatività. Il loro pronto intervento ci ha consentito di costruire un percorso in sicurezza per le persone che dovevano venire a curarsi in ospedale. Sono stati visitati più di 9mila pazienti nelle tende con punte di più di 500 utenti al giorno. Quando le Istituzioni hanno obiettivi comuni, si ottengono risultati straordinari”.
Tutte le attività logistiche presso il Centro di via Cave sono avvenute in stretto raccordo e coordinamento con la Regione del Veneto e il Servizio Protezione Civile della Provincia.
Per effettuare le varie attività il Gruppo Provinciale, con i suoi 41 volontari attivi, ha prestato la propria opera ininterrottamente dall’inizio dell’emergenza con un totale di 344 squadre e 776 presenze.
In questo momento sono all’opera tutti i 13 Distretti di protezione civile della provincia, con le loro quasi 100 Organizzazioni, a supporto della popolazione tramite le varie attività necessarie ad affrontare l’emergenza:
• informazione della cittadinanza e distribuzione mascherine;
• consegna spese e farmaci ai cittadini;
• consegna materiali ad Istituti di Riposo;
• supporto logistico presso le strutture ospedaliere con tende;
• vigilanza e controllo presso il ripristinato Ospedale di Monselice;
• supporto ai flussi presso i distretti sanitari, i mercati giornalieri o periodici, gli Eco Centri ed alcuni esercizi commerciali.

Dal 21 febbraio oltre 11.200 presenze dei volontari di protezione civile, 1250 volontari della nostra provincia che con 3900 squadre hanno operato e stanno operando a supporto silenzioso ma indispensabile alla gestione dell’emergenza COVID19 sull’intero territorio provinciale.

27/04/2020