lilt prevenzione uomo

Anche durante l’emergenza sanitaria la Lilt -- Lega Italiana Lotta ai Tumori di Padova continua il suo impegno per la prevenzione che resta una delle armi più efficaci per sconfiggere il cancro. Dopo i risultati raggiunti dalla campagna di sensibilizzazione dedicata alle donne e, in particolare, alla prevenzione del tumore al seno dello scorso ottobre, tocca questa volta agli uomini. Grazie alla collaborazione della Provincia di Padova e al patrocinio della Camera di Commercio, novembre si tingerà di azzurro con l’obiettivo di promuovere l’importanza delle visite urologiche per la prevenzione dei tumori maschili. Il programma è stato presentato oggi dal presidente della Provincia di Padova Fabio Bui, dal presidente della Lilt di Padova Dino Tabacchi e dal primario di Urologia dell’Ospedale di Schiavonia e volontario della Lilt di Padova Antonino Calabrò.
    “L’emergenza in corso ha messo al primo posto di tutta l’agenda politica, sanitaria, comunicativa e sociale il Covid 19 – ha detto il presidente Bui – il problema, però, non è solo ciò che il virus sta provocando in maniera diretta sul fronte dei contagi, dei ricoveri e dei morti. Il rischio è di avere danni collaterali che colpiranno in maniera altrettanto importante coloro che soffrono o soffriranno di patologie diverse. In particolare, sulla lotta ai tumori si sono raggiunti ottimi risultati soprattutto grazie alla prevenzione che, in questi anni, ha davvero saputo fare la differenza. Ecco, come Provincia riteniamo che le campagne di sensibilizzazione non possano e non debbano fermarsi altrimenti, dopo il Covid, ci troveremo a gestire ulteriori questioni sanitarie altrettanto gravi. Ringrazio la Lilt per ciò che sta facendo e invito gli uomini a cogliere l’occasione e partecipare a questa campagna mettendo da parte i timori che solitamente ci rendono restii alle visite”.
    Il programma per il mese di novembre si chiama percorso “azzurro” ed è articolato in una campagna di comunicazione che mira a sensibilizzare anche gli uomini sull’importanza della prevenzione oncologica sottoponendosi a visite. La Lilt ha quindi messo a disposizione 50 visite urologiche gratuite che sono state esaurite molto rapidamente, rendendo necessario il raddoppio. Tutto questo sulla scia del successo ottenuto dalla campagna dedicata alle donne che Lilt, Provincia di Padova e Camera di Commercio hanno ottenuto nel mese di ottobre, coinvolgendo  51 comuni, una ventina di esercenti ed effettuando 150 visite senologiche gratuite.

“Siamo stati piacevolmente sorpresi  – ha dichiarato il presidente Tabacchi -dal fatto che le prime disponibilità per le visite gratuite siano state immediatamente esaurite e abbiamo potuto accogliere la sfida di aumentarle grazie alla disponibilità dei dottori Antonino Calabrò e Vito Ruvolo. Questo è un segnale positivo perché probabilmente significa che campagne di comunicazione e sensibilizzazione come questa, stanno dando i loro frutti nell’aiutarci ad abbattere il tabù della prevenzione oncologica maschile”.
L’azione avviata dalla Lilt parte dal presupposto che, rispetto alle donne, gli uomini sono in genere meno propensi a sottoporsi a visite preventive e, nella maggior parte dei casi, si recano dall’andrologo o dall’urologo solamente in presenza di un problema. Invece, esattamente come per le donne, è fondamentale fare controlli periodici fin da giovani anche in assenza di sintomi. Già a 18 anni sarebbe opportuno iniziare, andando dall’andrologo, il quale, se non ci sono segnali che richiedano ulteriori approfondimenti, darà istruzioni per permettere a ogni uomo di conoscere meglio i segnali d’allarme. Questo consente di diagnosticare anticipatamente diverse patologie non esclusivamente tumorali, ma che magari possono avere ripercussioni dal punto di vista riproduttivo. Venendo a mancare la leva obbligatoria, i giovani diciottenni non si sottopongono più a questo tipo di controllo e si recano dallo specialista solo in presenza di sintomi.
“L’80% degli uomini – ha spiegato il dottor Calabrò - non è mai andato dall’urologo probabilmente per un fattore culturale, come se un controllo urologico in qualche modo violi l’intimità maschile. Questo però li espone ad un rischio più alto e, rispetto alle donne che fin da giovanissime si recano dal ginecologo, hanno una percentuale di rilevazione di tumori leggermente più alta (52% gli uomini, 48% le donne). Dopo i 45-50 anni, quindi, è importante anche andare dall’urologo una volta all’anno e non solo all’insorgenza dei primi sintomi, perché l’invecchiamento aumenta il rischio di sviluppare problemi urologici e neoplastici”.
Per prenotare una visita urologica di prevenzione scrivere a info@liltpadova.it o per telefono allo 049/8801484.

18/11/2020