commemorazione 11 settembre

Intervento del Presidente della Provincia di Padova alla cerimonia di commemorazione delle vittime dell'11 settembre

Sono trascorsi 19 anni da quella giornata i cui eventi hanno cambiato il Mondo.
Se oggi siamo ancora, in questo luogo della memoria, è perché quella ferita è ancora molto recente per chi l’ha vissuta, ed è bene continuare a ricordarla per i più giovani, che in quegli anni erano fanciulli o non erano ancora nati, e che oggi sono maggiorenni e si preparano nelle scuole e nelle università a essere i protagonisti del domani.

La giornata di oggi, quindi, non può essere solo una giornata di lutto e di ricordo, ma soprattutto di impegno affinché prima di tutto ogni fondamentalismo, di qualunque natura esso sia, non trovi comprensione, attrazione.

Ciò viene reso possibile se oltre all’impegno delle Forze di Polizia, vi è una ricerca continua di unità tra Istituzioni, dai partiti politici alle comunità locali.

Nella palude continua dei distinguo e delle divisioni montano i fondamentalismi.

Purtroppo oggi vediamo riemergere un’intolleranza che ci spaventa: ne sono un brutto esempio anche i recenti fatti che non possono essere confinati a semplici episodi di cronaca ma che ci impongono di tenere alta la soglia di attenzione per isolare e tagliare le radici che nutrono la malapianta delle violenza.

Solo una politica saggia può evitare, una politica il cui fondamento sia l’estensione dei diritti, della democrazia e della giustizia sociale ed economica a tutti i livelli.

Per questi motivi la ricorrenza dell’11 settembre, dedicata alle vittime dell’attentato alle Torri Gemelle, non può essere solo un momento di commemorazione. Le lezioni della storia sono tali perché da esse dobbiamo trarre degli insegnamenti.

Uno di questi è il dovere della memoria che si vorrebbe cancellare.

Noi, e parlo in questo caso a nome dei 102 sindaci Padovani, continueremo sempre e comunque a conservare il ricordo di questa giornata, lo dobbiamo ai nostri Amici Americani , lo dobbiamo alle future generazioni, le quali, se vogliono affrontare con sicurezza il domani, non possono vivere in un eterno presente.

Come ricordava un grande Presidente americano, Thomas Jefferson, “Se un popolo si aspetta di poter essere libero restando ignorante, spera in qualcosa che non è mai stato e che mai sarà”.

A due giorni dall’apertura di un anno scolastico ancora ricco di incognite, su un tema dobbiamo riconoscerci prima di tutto come padovani e poi come italiani: la formazione e la cultura sono gli unici formidabili antidoti al fondamentalismo.
La scuola rappresenta l’unica arma di costruzione di massa per un futuro migliore.

Per questo dobbiamo tutti trovare forza e sostegno negli insegnamenti che la storia che ci mette a disposizione.

Viva gli Stati Uniti d’America, viva l’Italia che sa unirsi nei momenti di difficoltà.

- Padova: cerimonia di commemorazione vittime 11 settembre

11/09/2020