
Si è chiusa con un grande successo di pubblico e di partecipanti la 20a edizione della Padova Marathon. Il presidente della Provincia di Padova Fabio Bui, ha dato il via alle Stracittadine nella splendida cornice di Prato della Valle.
Nella gara da 42 chilometri successi in solitario per il keniano Lomoi e per l’etiope Ayantu, con tre atlete sotto le 2 ore e 31’.
Compleanno con record. Un doppio record. Perché, in un colpo solo, alla XX Padova Marathon cadono i primati sia della mezza maratona maschile, vinta in volata dal keniano Sitonik in un’ora 00’52”, sia nella mezza femminile, con l’ugandese Juliet Chekwel che lo ha migliorato di più di 5 minuti, fermando il cronometro dopo un’ora 10’08”. Le buone notizie arrivano, però, soprattutto in chiave azzurra. E qui il primo nome da spendere nell’evento organizzato da Assindustria Sport è quello di Eyob Faniel: il ventiseienne atleta bassanese delle Fiamme Oro, allenato da Ruggero Pertile, corre in un’ora 00’53”, chiude al secondo posto e diventa il quinto italiano di sempre sui 21,097 chilometri, con il miglior crono azzurro dal 2002, a soli 33 secondi dal record nazionale, con un formidabile progresso di oltre un minuto e mezzo rispetto al personale stabilito nel 2018 a Praga, quinto italiano di sempre a 3” da Baldini.
Gioie azzurre anche al femminile, nella gara scattata da Abano Terme. Tra le donne Sara Dossena chiude in un’ora 10’56” con il suo terzo risultato della carriera, a meno di un minuto dal personal best, in seconda posizione. Un altro buon riscontro per la portacolori del Laguna Running - che in marzo è scesa a 2 ore 24’00” nella maratona di Nagoya sfiorando il record italiano - capace di regalare subito un “premio” al nuovo percorso, che per questa edizione ha toccato per la prima volta anche il comune di Montegrotto, dopo la partenza da Abano.
E nelle gare da 42 chilometri? Qui il keniano Samuel Lomoi prevale in 2 ore 12’20”, dopo aver staccato tutti già al 31° chilometro, terminando davanti all’etiope Wosen Zeleke (2 ore 13’41”, dopo aver chiuso in rimonta) e al brasiliano Edson dos Santos Amaro (2 ore 16’48”), mentre Yassine El Fathaoui (Circolo Minerva) è quinto con 2 ore 17’44”. La vincitrice della gara femminile è l’etiope Abera Demisse Ayantu, che scende sotto le due ore e trenta minuti in (2 ore 29’30”), per superare la burundese Elvanie Nimbona (Caivano Runners, 2 ore 30’28”) e la portoghese Sara Ribeiro (2 ore 30’52”). Mai le prime tre della Padova Marathon erano state tutte sotto le 2 ore e 31’. Quarta la croata Nikolina Sustic, campionessa mondiale dei 100 chilometri, che con 2 ore 37’55” migliora il personale realizzato tre settimane fa a Milano.
Infine, tra le carrozzine olimpiche, affermazione un po’ a sorpresa per il danese Ebbe Blichfeldt (T54), in volata sull’italiano Diego Gastaldi (T53).
Ma all’aspetto tecnico si unisce quello popolare: 3.453 gli atleti che hanno tagliato il traguardo nelle due prove agonistiche, circa 20 mila i partecipanti alle Stracittadine. «Un vero fiume umano, nonostante condizioni meteorologiche tutt’altro che ideali», sottolinea il presidente di Assindustria Sport Leopoldo Destro. «Ma all’aspetto popolare si associa quello tecnico: i due record nelle mezze maratone, soprattutto considerando la pioggia caduta copiosa, meritano di essere messi in copertina».